La vegetazione che copre il nostro pianeta è un magazzino naturale di energia solare. Infatti, attraverso la fotosintesi clorofilliana, le piante trasformano composti inorganici (anidride carbonica e acqua) in molecole organiche essenziali per la vita grazie all'energia proveniente dal sole.
La biomassa (termine che deriva dalla parola greca bios = vita) è la materia organica che costituisce tutti gli esseri viventi: il legno quindi è biomassa. Questo prezioso materiale è stato per migliaia di anni la materia prima più utilizzata per alimentare il fuoco e come materiale da costruzione.
Circa 500.000 anni fa i nostri antenati scoprirono il fuoco, probabilmente grazie alla combustione accidentale del legno. In seguito si ingegnarono ad accenderlo e a conservarlo. Questa semplice ma importantissima fonte di energia consentì ai primi uomini di scaldarsi , di cuocere i cibi, di difendersi e di illuminare, in poche parole ha favorito la nascita e lo sviluppo della civiltà.
Oggi, in campo energetico, il termine "biomassa" indica diversi prodotti utilizzati per produrre energia: residui agricoli e forestali, scarti dell'industria del legno, come trucioli e segatura, coltivazioni energetiche (piante coltivate per essere trasformate in biomassa) e scarti delle aziende zootecniche. La biomassa si può bruciare per ottenere calore e quindi energia elettrica, oppure può essere trasformata in carburante e biocombustibili. Oggi il grande fabbisogno di energia, le prospettive di esaurimento dei combustibili fossili e l'inquinamento prodotto dalla loro combustione, hanno spinto l'uomo a "riscoprire" l'utilità del legno e delle biomasse come fonti energetiche.