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08-05-2006
Paolo Virtuani - tratto dal Corriere della Sera |
Clima: prove del cambiamento 8 mila anni fa |
Dopo la fine dell'ultima era glaciale, un periodo più freddo fece temere il ritorno dei ghiacci. Ecco i risultati di una una simulazione al computer: Il clima subì un rapido cambiamento 8.200 anni fa quando, dopo la fine dell'ultima era glaciale, un periodo più freddo (Younger Dryas) fece temere il ritorno dei ghiacci. Ora ci sono le prove sperimentali di quanto era già emerso dallo studio delle calotte polari e dagli anelli di accrescimento degli alberi. Scienziati della Nasa e della Columbia University di New York hanno realizzato una simulazione al computer che ha riprodotto con successo le modifiche climatiche avvenute circa nel 6.200 a. C., quando un massiccio e improvviso afflusso di acqua dolce e gelata invase il nord Atlantico. «Abbiamo ottenuto un buon esempio di come il clima reagisce ai cambiamenti», ha detto il coautore dello studio Gavin A. Schmidt, dell'Istituto Goddard di studi spaziali della Nasa. I risultati sono stati pubblicati nel numero di gennaio del Pnas (Proceedings of the National Academy of Sciences
LAGHI AGASSIZ-OJIBWAY - Il ritiro dei ghiacciai al termine della glaciazione (12-15 mila anni fa) aprì la strada a due enormi laghi in Nord America alimentati dai ghiacci in scioglimento: i due laghi sono stati nominati dagli scienziati Agassiz e Ojibway. Si trovavano nel Canada centrale, la parte meridionale sconfinava negli attuali Stati Uniti. Nella parte finale della loro esistenza (durata circa 4 mila anni), i due laghi si unirono formando una superficie di 841 mila kmq (oggi il lago più grande, il mar Caspio, copre una superficie di 371 mila kmq) con un volume di 163 mila chilometri cubici di acqua. Gli studiosi stimano che almeno 4-5 volte i due laghi riversarono le proprie acque nel mare Tyrrell (più o meno nell'attuale area della baia di Hudson) tra 10.900 e 7.700 anni fa
CORRENTI OCEANICHE - Secondo gli scienziati questo enorme afflusso di acqua dolce modificò il percorso delle correnti oceaniche, in modo particolare la corrente del Golfo, che porta calore alle alte latitudini europee. Lo studio della Nasa e della Columbia University ha realizzato dodici modelli in cui l'equivalente da 25 a 50 volte il flusso d'acqua portato ogni anno dal Rio delle Amazzoni finisce in mare. Questo modelli hanno impiegato circa un anno per completare i loro calcoli computerizzati.
EFFETTI GLOBALI MINORI - I risultati sono in accordo con i dati riscontrati nei sedimenti marini del Nord Atlantico e con le carote di ghiaccio estratte in Groenlandia, ma dimostrano che l'afflusso di acqua dolce ha avuto globalmente effetti minori di quanto finora ritenuto. Le temperature in Groenlandia e nel Nord Atlantico sono effettivamente scese di molto (2-3 °C), ma il raffreddamento è stato minore in Europa e nel Nord America, con diminuzioni di temperatura limitate nel resto dell'emisfero settentrionale e praticamente irrilevanti nell'emisfero meridionale. Inoltre, mentre la circolazione oceanica diminuì tra il 30% e il 60% dopo l'afflusso simulato di acqua dolce, questa sarebbe tornata a livelli normali in un periodo abbastanza limitato: 50-150 anni. «L'afflusso di acqua dolce che abbiamo ipotizzato e studiato è più grande di quanto potrebbe accadere oggi», ha detto Allegra Le Grande, della Columbia University. «È importante infatti studiare gli effetti in un periodo climatico simile a quello che stiamo vivendo».
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