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03-07-2007        Paola Magni
La dieta di Kyoto - Piaceri sostenibili La protezione dell'ambiente passa attraverso la tavola. Basta scegliere vegetali, carni di allevamenti bio e prodotti 'a Km 0'
LE REGOLE DEL CONSUMATORE CONSAPEVOLE I cibi semplici e freschi sono più ecologici, perché non contengono additivi né conservanti chimici, hanno subito minori lavorazioni e sprecato meno energia. Gli alimenti biologici sono privi di sostanze chimiche inquinanti, e preservano la vitalità dei terreni. La dieta prevalentemente vegetariana utilizza in modo equilibrato le risorse e genera quantità inferiori di gas a effetto serra. Idem per il cibo di stagione, fresco, ricco di nutrienti ma soprattutto a minore impatto energetico. Infine gli alimenti caratteristici della zona, che non esigono lunghi trasporti, sono perfetti per limitare le emissioni di anidride carbonica. Da evitare, poi, involucri e imballaggi superflui. Così la spesa sarà meno pesante, anche per l'ambiente. TRASPORTO AEREO, NIENTE MARCHIO Da anni nei Paesi anglosassoni si discute di Food Miles, cioè di quanti chilometri percorre un cibo prima di arrivare sui banchi di vendita. Il biologico, che dovrebbe per sua natura privilegiare la filiera corta, è invece spesso trasportato in aereo, mezzo dal considerevole impatto ambientale. Per questo l'inglese Soil Association ha stilato un documento con alcune linee guida: anzitutto, verrà negato il marchio 'bio' ai prodotti trasportati in aereo. Che non sono abbastanza eco. 2010, fuga dai sacchetti di plastica Le 300mila tonnellate di sacchetti di plastica prodotte ogni anno in Italia dovranno per legge essere sostituite, a partire dal 2010, da alternative più ecologiche, per esempio borse in cotone o in amido di mais. Questo perché il classico sacchetto derivato dal petrolio impiega, per degradarsi naturalmente, non meno di 400 anni; se invece viene bruciato, emette diossina. Con gli altri tipi di involucri, risparmieremo circa 200mila tonnellate di CO2 ogni anno. Osteria local Nel centro storico di Padova è nata la prima osteria 'a chilometro zero', con cibi di stagione che arrivano dalla campagna veneta. L'inziativa è dell'Osteria Vitanova; l'idea è di Coldiretti, che per l'occasione ha rilasciato il primo attestato con il marchio 'km zero'. A determinarne il rilascio, un menu interamente composto - dall'antipasto alla grappa - da specialità locali, fresche, che non hanno richiesto lunghi trasporti.
 
 
 

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